Un approccio differente al management e alla leadership oggi deve includere anche la serendipità, Cos’è e come applicarla?
Secondo modelli tradizionali di management, una delle competenze fondamentali di un manager è la cosiddetta pianificazione e controllo, cioè la capacità di pianificare le attività e controllare l’andamento dei progetti affinché possano essere raggiunti gli obiettivi prefissati.
La logica di pianificazione e controllo si scontra, tuttavia, con una serie di fattori che caratterizzano la società contemporanea.
Il primo fattore è la fluidità di tutto ciò che accade nel mondo moderno: fluidità che caratterizza i mercati, il business, la situazione economica sanitaria (in particolar modo nel momento storico che stiamo vivendo).
Il secondo fattore con cui si scontra è la dematerializzazione del lavoro. La logica di pianificazione e controllo funziona efficacemente se vi è la possibilità di verificare che ciò che è stato pianificato venga effettivamente eseguito nei tempi prestabiliti. Questo meccanismo era certamente facilitato dalla prossimità fisica che caratterizzava i team manageriali pre-Covid, anche se, già con l’avvento degli smartphone, stare seduto in ufficio poteva voler dire stare contemporaneamente sul proprio wall di facebook in una chat per incontri o nel mezzo della terza stagione della casa di carta. Insomma il controllo era un’illusione anche prima del Covid
Il terzo fattore è di tipo emotivo e riguarda la frustrazione provocata da un piano non andato a buon fine, ovvero da un progetto che non ha portato ai risultati sperati. Questo meccanismo è strettamente legato alla percezione dell’errore. Più una strada è definita fin dall’inizio, maggiori sono le possibilità che una qualsiasi deviazione dal percorso originariamente stabilito venga percepita come un errore, generando frustrazionee quindi empasse
Nuovi strumenti per governare il cambiamento.
Oggi la capacità di pianificazione e controllo sembra perciò non essere più sufficiente. Un approccio innovativo al management e alla leadership include fra le caratteristiche di un bravo manager un’altra competenza, la serendipità, ovvero la capacità di dare un senso a qualcosa che accade in modo del tutto casuale ed imprevisto mentre stiamo cercando qualcos’altro.
Wikipedia definisce la serendipità, come la parola che indica la possibilità di scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra
Ad esempio, la serendipità si verifica quando, mentre stiamo cercando le chiavi della macchina perché le abbiamo perse, improvvisamente sul comodino troviamo quel libro che cercavamo da tempo e di cui ci eravamo anche un po’ dimenticati.
Un esempio sicuramente più noto è il film americano “Serendipity”, che racconta la storia di due ragazzi che, dopo essersi persi di vista, grazie ad una serie di casualità, si rincontrano.
I leader e i manager oggi dovrebbero essere in grado di far ricorso alla serendipità. In una situazione di incertezza, di complessità e di mutevolezza, dovrebbero essere in grado di valorizzare ciò che accade, anche se si tratta di qualcosa di inaspettato.
La serendipità è anche la chiave per l’innovazione. Molte scoperte scientifiche o riguardanti l’utilizzo di oggetti di uso quotidiano sono state frutto della serendipità: lo scienziato o lo studioso o una qualsiasi persona comune mentre stava cercando qualcosa ha trovato qualcos’altro, che si è rivelato molto più interessante di quello che stava cercando inizialmente.
Ad esempio, una scoperta frutto della serendipità riguarda la Coca Cola. Ideata con il nome di Pemberton’s French Wine Coca come farmaco contro l’emicrania, era originariamente costituita da due ingredienti: foglie di coca e noci di cola. Iniziò ad essere commercializzata come bevanda dissetante solo quando, casualmente, venne aggiunta dell’acqua gassata.
Anche i Post-it sono nati per caso, a causa di un errore del ricercatore Spencer Silver che, volendo creare un adesivo ultra resistente, ne creò invece uno troppo leggero, che non si fissava permanentemente alle superfici.
Quindi, essendo l’innovazione la chiave per il successo delle imprese in un mercato sempre più competitivo, un team manageriale o un leader di successo è quello in grado di mettere a frutto ciò che trova o accade all’improvviso, indipendentemente da ciò che stava cercando inizialmente.
Pianificazione e serendipità. Trovare il giusto mix.
Un manager, comunque, non può affidarsi unicamente a meccanismi dettati dalla casualità. La capacità “del lasciar accadere le cose” deve essere affiancata dalla capacità pianificatoria che caratterizza la tradizionale concezione del management.
Una chiave per trovare questo corretto mix potrebbe ispirarsi alle filosofie orientali, con cui la serendipità ha molto in comune. Fra questi il principio buddista secondo cui bisogna imparare ad accettare le cose così come sono perché la realtà è imprevedibile, o la concezione alla base dell’induismo secondo cui ciò che conta è quello che accade nel presente.
L’idea alla base delle filosofie orientali è che se non ci fossilizziamo troppo nel voler raggiungere gli obiettivi da noi pianificati e prestiamo attenzione a ciò che accade attorno a noi, lasciando che le cose siano così come sono, spesso la realtà che ci circonda è in grado di offrirci molte più informazioni utili ed opportunità rispetto a quello che abbiamo pianificato e immaginato nella nostra mente.
Irene Morrione