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Lo stupore allunga la vita!

Lo stupore allunga la vita

“Affrontare la vita con senso di meraviglia significa lasciare sempre spazio alla possibilità che gli altri possano stupirci”

Secondo gli studi dello psicologo Dacher Keltner, docente a Berkeley, famoso anche per aver collaborato con Disney Pixar all’ideazione di Inside Out, l’emozione dello stupore allunga la vita. 

I risultati delle sue indagini suggeriscono che lo stupore infonde calma e innesca il rilascio di ossitocina, l’ormone detto del benessere. Potrebbe addirittura rafforzare in maniera indiretta il sistema immunitario.

Quella della meraviglia è un’emozione spesso sottovalutata, che in realtà è un ingrediente fondamentale per rendere le nostre vite ricche e felici. Se è stato dimostrato che questo è vero da un punto di vista fisiologico, lo è anche da quello psicologico. Molto spesso, infatti, non ci accorgiamo di quanto la nostra quotidianità sia guidata da pregiudizi e stereotipi verso le persone con cui interagiamo: quel collega è inaffidabile e anche questa volta non si presenterà alla riunione, quel collaboratore non ha mai nessuna idea originale quindi è inutile interpellarlo, mio marito, mia moglie non mi ascolta e quindi preferisco non confidare le mie paure perché sarebbe inutile…. ecc.

Questo tipo di pensieri si basano sicuramente su esperienze pregresse, non sono inventati e, allo stesso tempo, sono molto pericolosi, perché con questi pre-giudizi rischiamo che il passato influenzi il futuro commettendo un errore fondamentale: non considerare che le persone siano in continuo cambiamento. 

Erroneamente siamo spinti a pensare che la persona con cui viviamo, il collega che incontriamo tutti i giorni, il nostro capo… siano sempre la stessa persona, in realtà non è assolutamente così. È stato dimostrato infatti che le nostre cellule si rinnovano completamente ogni 7 anni e questo rinnovo, così come avviene per il nostro corpo, avviene anche per tutti gli altri aspetti che riguardano la persona. 

Lo stupore allunga la vita

Il pregiudizio verso gli altri diventa a volte un condizionamento negativo, ovvero, spinge le altre persone a comportarsi proprio come noi temiamo o presupponiamo che facciano. La cosiddetta profezia che si auto-avvera, infatti, fa si che le etichette che affibbiamo agli altri  diventino infine la realtà. Se penso che un collaboratore non abbia nulla di interessante da dire, sarò sempre spinto a non interpellarlo, e questo porterà la persona a parlare sempre meno, ad avere sempre meno fiducia nelle sue idee e quindi a confermare quello che era il mio pregiudizio.  

Al contrario affrontare la vita con senso di meraviglia significa lasciare sempre spazio alla possibilità che gli altri possano stupirci. Significa vedere l’altro sempre come una persona nuova, cambiata, in evoluzione. Questo concetto è particolarmente importante per noi coach, in quanto solo così, ovvero pensando il nostro coachee in continua evoluzione, possiamo sostenere e nutrire con la fiducia la sua crescita. 

Ogni volta che mi siedo davanti a un coachee, anche se lo conosco da tanto tempo, lo immagino come un foglio bianco, e mi lascio sorprendere dalla figura che ne emerge durante la sessione, senza lasciarmi condizionare da ciò che è successo in precedenza. E guarda un po’! Ogni volta mi stupisco! 

Lo stupore allunga la vita

Il senso di stupore non nasce nel momento in cui l’altro fa qualcosa di diverso da ciò che ci aspettiamo, ma è un’intenzione con la quale noi stessi ci approcciamo all’altro e quell’intenzione fa si che la persona abbia lo spazio per fare qualcosa di diverso. 

Approcciarsi con senso di stupore significa relazionarsi non solo con la persona che è stata fino a quel momento e che è in quel momento presente, ma anche con il potenziale di ciò che sarà, un potenziale ancora invisibile e inespresso. Inutile dire come questo sia vero anche quando ci relazioniamo con gli eventi della vita in generale, iniziare ogni giornata con l’idea che possa accadere qualcosa di meraviglioso e inaspettato, ci permette di stare nel presente e cogliere i segnali del futuro che emerge, senza rimanere incastrati nelle trappole mentali dei nostri schemi del passato. 

di Irene Morrione

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