di Danilo Carboni
L’Intelligenza Artificiale che impara a completare compiti sempre più complessi è diventata ormai una delle minacce principali dell’essere umano. Abbiamo paura che l’IA ci tolga il lavoro e che ci sostituisca nelle attività quotidiane.
Come reagisce l’essere umano di fronte ad una reale o presunta minaccia? Fugge o attacca! Ciò vuol dire che si dissocia da ogni occasione di comprensione più profonda del tema, rifugge da qualsiasi confronto e alimenta pregiudizi che generano ulteriori sentimenti di ansia e paura.
FUGGIRE O ATTACCARE? FORSE ESISTE UNA TERZA STRADA
Un’alternativa c’è: quella della cooperazione con questa nuova tecnologia per permetterci di creare maggiore valore nelle nostre vite e nelle nostre società.
Dobbiamo tenere in considerazione che un treno in corsa non può essere fermato, quello che possiamo fare è direzionarlo lungo una traiettoria che sia eticamente ben impostata. È importante rimanere aperti e cercare di capire quello che sta accadendo. È troppo prematuro dare una valutazione definitiva, dunque è necessario continuare a valutare i vari aspetti.
Un’opportunità che questa nuova tecnologia sta indirettamente suggerendo è quella di riscoprire e dare nuovo impulso ad una serie di qualità umane preziose e insostituibili che fanno capo al complesso dell’intelligenza emotiva.
Alcuni esempi:
L’EMPATIA: Una macchina può leggere perfettamente un’enormità di dati, fare delle previsioni ed elaborare di conseguenza una strategia, ma non è in grado di capire come funziona un sistema complesso ed imprevedibile come l’essere umano e le sue interazioni. L’empatia, invece, ci permette di farlo ed è uno dei pilastri su cui si costruisce la fiducia.
LA FIDUCIA: La fiducia a sua volta è alla base dei legami sociali e anche di quelli che tengono in piedi i team e le organizzazioni. È grazie a questo profondo sentimento di reciprocità che si rende possibile la collaborazione e la cooperazione, fondamentali per risolvere problemi complessi e creare soluzioni innovative.
CREARE CONNESSIONI: Spesso si dimentica che gran parte delle sviluppo umano negli ultimi decenni e l’accelerazione a cui stiamo assistendo in termini di innovazioni ha avuto un significativo incremento nel momento in cui le persone di ogni parte del mondo hanno cominciato a creare connessioni tra di loro e a condividere idee, esperienze, punti di vista e talenti, attivando quell’enorme potenziale di diversità e di intelligenza collettiva che possediamo. Ecco perché la leadership contemporanea e futura si baserà in modo più significativo rispetto al passato sulla capacità di saper connettere gli esseri umani tra loro e di ispirarli.
ESSERE RAGIONEVOLI: Una ricerca della Yale University ha dimostrato che l’intelligenza emotiva ci aiuta a prendere decisioni migliori permettendoci di essere più ragionevoli. La ragionevolezza è la capacità di combinare la razionalità con i sentimenti e con l’etica, essa implica una valutazione equilibrata delle opzioni disponibili, considerando i fatti, ma anche le emozioni e le esigenze delle persone coinvolte. È proprio da queste qualità che nasce la negoziazione ovvero la capacità di trovare soluzioni vantaggiose per entrambe le parti che si trovano in una situazione di differenti interessi in gioco. Probabilmente anche questa competenza sarà sempre più importante in futuro, come evidenziano i risultati del World Economic Forum, e di certo non può essere affidata ad un’intelligenza artificiale, ma deve essere gestita da esseri umani.
Il Quoziente emotivo (EQ) è e sarà in futuro l’indicatore più importante per il successo di un leader, rispetto al QI e alle capacità tecniche, facilmente sostituibili dall’IA. È certo che l’intelligenza artificiale darà un grande impulso alla trasformazione e alle performance generali, ma chi farà veramente la differenza saranno sempre le persone in carne e ossa che saranno preparate e allenate a far fruttare la propria intelligenza emotiva.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE:
Le soft skills del leader del futuro: leggi il nostro articolo qui
Imparare dal futuro che emerge: leggi il nostro articolo qui