Essere mamma non vuole dire solo pappe, pannolini e bucato.
Quando Neil Armstrong partì per la missione Apollo 11 nessuno lo criticò perché lasciava a casa i propri figli soli con la madre. Non possiamo certo dire lo stesso per l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Il 27 Aprile AstroSamantha è partita per un’importante missione spaziale e l’unica immagine che sembra essere rimasta impressa nell’immaginario collettivo è quella di una mamma che lascia per 6 mesi i propri figli piccoli a casa.
Che cosa vuol dire?
Che una mamma deve rinunciare ai propri sogni?
Che un papà non è in grado di badare ai propri figli?
Questi preconcetti hanno delle radici molto profonde e derivano da una concezione patriarcale di famiglia dove: il papà lavora e guadagna, la mamma rimane a casa e si occupa dei figli. Oggigiorno quest’idea che un tempo si aveva della famiglia è, o dovrebbe essere, cambiata. Le donne lavorano, le donne sono imprenditrici, le donne viaggiano da sole…. eppure quel concetto per cui è la figura materna a occuparsi dei figli fatica ad abbandonarci. Tanto che spesso il papà che va a prendere i bambini all’asilo, che prepara il pranzo, che lava i piatti o che stira, viene definito “mammo”.
Direi che abbiamo un disperato bisogno di aggiornare il nostro linguaggio e di evolvere la nostra mentalità, attribuendo alla parola “MAMMA” un nuovo significato.
In che modo? Proprio grazie a storie come quella di Samantha Cristoforetti. Una donna che non ha rinunciato al suo sogno di diventare astronauta e al suo sogno di diventare madre. Samantha ci dimostra che una donna può essere perfettamente entrambe le cose.
Può inventare Barbie ed essere mamma.
Può diventare una grande imprenditrice digitale ed essere mamma.
Può guidare uno stato ed essere mamma.
Può essere casalinga ed essere mamma.
L’importante è che diventi per i suoi figli un modello di valori positivi, un esempio da seguire, un abbraccio in cui rifugiarsi quando si ha più bisogno e che sia fonte di tanto affetto. Ai piatti, alla cena e al bucato ci può pensare il papà durante una sua eventuale assenza. Quindi si! Una mamma questo compito lo può svolgere anche a migliaia di km da casa, da una stazione spaziale, per esempio.
Questo messaggio è per voi mamme, che non smettiate mai di seguire le vostre idee, i vostri desideri e obiettivi; ed è anche per voi giovani donne, non rinunciate alla vostra voglia di diventare madri e dimostrate al mondo che le donne non devono scegliere tra lavoro e figli.
Silvia Lazzeri Zanoni